martedì 28 aprile 2009

giovedì 23 aprile 2009

CRISI FAMILIARE

LA CRISI NEL SISTEMA FAMILIARE

Nel corso degli ultimi decenni, l’istituzione familiare ha registrato importanti modificazioni, in rapporto all’emergere di nuovi fenomeni sociali e di nuovi modelli comportamentali. Non tutti questi cambiamenti hanno direttamente causato l’aumento delle separazioni coniugali ma vengono qui citati per dare un quadro complessivo del contesto sociale attuale. Sulla evoluzione e la trasformazione delle strutture familiari hanno avuto un peso diversi fenomeni, quali:
· un progressivo aumento del reddito medio e delle disponibilità economiche delle famiglie;
· la riduzione delle nascite. Si rileva un vertiginoso calo delle nascite. L’Italia è uno dei paesi con la natalità più bassa. Sono in costante aumento le famiglie con un solo figlio e sempre più rare le famiglie con tre o più figli. In altre nazioni comunque si riscontrano tassi di natalità più alti e un contemporaneo aumento delle separazioni;
· il ritardo nel passaggio alla vita adulta, che incide nei tempi di formazione della famiglia, spostandoli nel tempo poiché vengono subordinati all’affermazione professionale, alla stabilità del reddito, alla sicurezza dell’abitazione. Vi è oggi una permanenza sempre più lunga dei figli nella casa dei genitori, finalizzata alla realizzazione del progetto di vita individuale o legata alle difficoltà nel raggiungimento dell’indipendenza economica o nel reperimento di un’abitazione. Il 40% dei giovani tra i 25 e i 34 anni vive ancora in famiglia. Nel Veneto i giovani maschi in famiglia sono in percentuale altissima, addirittura il 74%;
· l’emancipazione femminile, con un nuovo ruolo della donna rispetto al lavoro, alla vita ed alla cultura;
· maggiori possibilità di spostamenti e di contatti sociali;
· l’emergere di una mentalità fortemente individualistica, che tende ad esasperare i bisogni degli individui a scapito degli obiettivi di gruppo. Del resto quasi tutti i media (TV, cinema, giornali) propongono modelli di realizzazione personale centrati sul singolo.Queste e altre evoluzioni sociali hanno portato ad una maggiore diversificazione nelle tipologie familiari, basti pensare all’aumento del numero dei singles, per lo più maschi, alle famiglie monogenitoriali, per lo più donne con figli, alle famiglie ricostituite. Contemporaneamente gli stessi fenomeni hanno anche portato alla crescita dell’instabilità familiare: quindici anni fa si scioglieva in Italia un matrimonio ogni dieci, ora uno ogni quattro; nell’Italia settentrionale si sfalda un matrimonio su tre; nei paesi anglosassoni uno ogni due. L’instabilità coniugale poi, oltre a modificare la struttura familiare e il corso di vita dei soggetti direttamente e indirettamente coinvolti, provoca cambiamenti anche nella situazione residenziale e finanziaria, con conseguenze spesso tanto problematiche da portare a forme di impoverimento e vulnerabilità economica

La crisi del sistema familiareNel corso degli ultimi decenni, l’istituzione familiare ha registrato importanti modificazioni, in rapporto all’emergere di nuovi fenomeni sociali e di nuovi modelli comportamentali. Non tutti questi cambiamenti hanno direttamente causato l’aumento delle separazioni coniugali ma vengono qui citati per dare un quadro complessivo del contesto sociale attuale. Sulla evoluzione e la trasformazione delle strutture familiari hanno avuto un peso diversi fenomeni, quali:
· un progressivo aumento del reddito medio e delle disponibilità economiche delle famiglie;
· la riduzione delle nascite. Si rileva un vertiginoso calo delle nascite. L’Italia è uno dei paesi con la natalità più bassa. Sono in costante aumento le famiglie con un solo figlio e sempre più rare le famiglie con tre o più figli. In altre nazioni comunque si riscontrano tassi di natalità più alti e un contemporaneo aumento delle separazioni;
· il ritardo nel passaggio alla vita adulta, che incide nei tempi di formazione della famiglia, spostandoli nel tempo poiché vengono subordinati all’affermazione professionale, alla stabilità del reddito, alla sicurezza dell’abitazione. Vi è oggi una permanenza sempre più lunga dei figli nella casa dei genitori, finalizzata alla realizzazione del progetto di vita individuale o legata alle difficoltà nel raggiungimento dell’indipendenza economica o nel reperimento di un’abitazione. Il 40% dei giovani tra i 25 e i 34 anni vive ancora in famiglia. Nel Veneto i giovani maschi in famiglia sono in percentuale altissima, addirittura il 74%;
· l’emancipazione femminile, con un nuovo ruolo della donna rispetto al lavoro, alla vita ed alla cultura;
· maggiori possibilità di spostamenti e di contatti sociali;
· l’emergere di una mentalità fortemente individualistica, che tende ad esasperare i bisogni degli individui a scapito degli obiettivi di gruppo. Del resto quasi tutti i media (TV, cinema, giornali) propongono modelli di realizzazione personale centrati sul singolo.Queste e altre evoluzioni sociali hanno portato ad una maggiore diversificazione nelle tipologie familiari, basti pensare all’aumento del numero dei singles, per lo più maschi, alle famiglie monogenitoriali, per lo più donne con figli, alle famiglie ricostituite. Contemporaneamente gli stessi fenomeni hanno anche portato alla crescita dell’instabilità familiare: quindici anni fa si scioglieva in Italia un matrimonio ogni dieci, ora uno ogni quattro; nell’Italia settentrionale si sfalda un matrimonio su tre; nei paesi anglosassoni uno ogni due. L’instabilità coniugale poi, oltre a modificare la struttura familiare e il corso di vita dei soggetti direttamente e indirettamente coinvolti, provoca cambiamenti anche nella situazione residenziale e finanziaria, con conseguenze spesso tanto problematiche da portare a forme di impoverimento e vulnerabilità economica
Ciò non avviene solo in Italia, ma in qualsiasi paese industrializzato la famiglia è in crisi e se riesce ad assolvere ancora oggi la sua funzione economica, altrettanto non si può dire della sua funzione formativa nei confronti dei figli, che attualmente viene delegata esclusivamente alla scuola. In questi ultimi anni la famiglia è meno coesa rispetto ad un tempo. Questo non significa che la famiglia prima non era origine di conflitti e di contrasti insanabili. E’ probabile che ciò sia dovuto alla confusione di ruoli(padri che sono costretti a fare i mammi e quando i figli sono adolescenti a fare gli amici dei figli), che alla sovrapposizione dei ruoli. Come se non bastasse il mondo esterno è talmente competitivo e frustrante, che spesso i familiari non riescono a darsi reciprocamente un adeguato sostegno psicologico ed affettivo. Ogni coniuge sente già gravare su di se il peso dei propri problemi lavorativi, che spesso non riesce a farsi carico dei problemi lavorativi del partner. In questo clima sono aumentati i divorzi, ma anche i secondi matrimoni e non di rado la situazione familiare si complica. Diviene un intreccio complesso di relazioni umane, che può talvolta sfociare nell’indifferenza reciproca. E’ difficile per un figlio accettare un altro padre o un’altra madre.Gli antropologi del secolo scorso si erano illusi quando ritenevano che la nostra società fosse superiore a quelle cosiddette primitive anche per la nostra monogamia e che si potesse analizzare certe tribù da un punto di visto prettamente diacronico. Siamo monogamici parzialmente ed è il caso anche di dire formalmente. In pratica al momento attuale le famiglie italiche hanno più problemi delle famiglie scaturite dalla poligamia. Anche il matrimonio è in crisi, eppure è necessario per la perpetuazione della specie e per l’esogamia. Per tutte queste ragioni in Italia stanno aumentando oltremodo i single. Nelle società contadine, dove vigeva la divisione del lavoro tra i sessi, lo scapolo o la zitella erano considerati negativamente da tutti, perché la moglie svolgeva delle funzioni domestiche ed era l’angelo del focolare ed i figli rappresentavano forza lavoro per i campi. Oggi invece sempre più persone decidono di vivere da single per scelta e non perché rifiutati come un tempo dall’altro sesso. Non so se sia meglio non assumersi la responsabilità di formare una famiglia o creare una famiglia disastrosa e generare altre infelicità oltre alla propria.